L'attività inizia in Napoli ai primi dell’800, per opera di Anna Maria Grazia Colonna, discendente di un ramo cadetto di nobile famiglia. Per la necessità imposta dalla confisca dei beni del genitore, reo di aver partecipato all’assedio di Ischia del 1809, Anna Maria Grazia utilizza l’arte del ricamo, appresa durante gli anni trascorsi nei Real Educandati Femminili, come mezzo di sostentamento, realizzando ricami per la nobiltà napoletana e dando poi vita, nel 1820, ad un piccolo laboratorio.
La Casa è fondata.
Con l’aiuto del marito Vincenzo Fontana, già industrioso commerciante di tessuti per Chiesa, la vendita si estende al Clero, in una città il cui fervore religioso è testimoniato dalla presenza di ben 400 chiese nella sola cinta urbana. La produzione è limitata ma di alto pregio.
Alla Colonna subentrano la figlia Teresa con il marito, Filomeno Serpone, fino ad allora funzionario della Real Fabbrica dei Tabacchi. Questi decide di investire nel piccolo laboratorio ampliandolo, aumentando la manodopera con una scuola interna di ricamo ed accrescendo le vendite per mezzo di messi viaggiatori. La ditta prende il nome di “Casa di ricami artistici Serpone”.
Impulso decisivo all'evoluzione dell’azienda è dato da Vincenzo Serpone (1868 - 1953).
Allievo dei maestri Toma e Simonetti, noti pittori dell’epoca, apprende l'arte del disegno e della pittura, sue grandi passioni. Il desiderio di risollevare il ricamo alla forma d’Arte che era stato nel ‘600 e nel ‘700, lo spinge a sedersi personalmente al telaio, ove realizza alcune grandi opere e sperimenta sempre più la tecnica, fino alla creazione di un particolare metodo di ricamo detto “dipinto a punta d'ago”. In quel periodo l'azienda gestisce direttamente un opificio tessile a San Leucio, terra di seterie, realizzando le sete pregiate da usare da supporto ai propri ricami.
Iniziano le produzioni di Bandiere, Stendardi ed affini per associazioni e Pubbliche Amministrazioni.
Nel 1896 avvia la vendita per corrispondenza per mezzo di cataloghi che faranno conoscere il nome Serpone in tutta Italia.
Ad egli si deve l'ampliamento produttivo, con l'introduzione dei manufatti in metallo fuso e cesellato, dei legni intagliati e di tutti i materiali usati nell'Arredo Sacro. Per queste produzioni inserisce in azienda alcuni tra i più competenti artigiani napoletani dell'epoca. La sua passione per l’arte lo porta ad aprire anche una galleria antiquaria, che successivamente trasferisce a Roma.
Con l’arrivo dei figli Ruggiero (1892-1977) e Mario (1897-1971) viene incrementata la gamma prodotti con nuovi disegni e modelli, portando la Serpone ad essere premiata in molte esposizioni nazionali ed
internazionali. In questo periodo sono realizzati importanti lavori per l’estero.
L’azienda riesce a superare con enormi sforzi le difficoltà della seconda guerra mondiale, durante la quale l’opificio di via D’Alagno viene bombardato e distrutto una prima volta nel 1941, una seconda nel 1943, e per due volte ricostruito.
Nel 1947, con il nuovo ordinamento, la ditta prende forma di Società a responsabilità limitata con la ragione sociale ancora in essere: “Serpone”
A partire dagli anni '50 e '60 del '900, ai due fratelli subentrano i figli.
Sotto la guida del primogenito Vincenzo Serpone (1933 - 2011), che con onore porta il nome dell’illustre nonno, si affronta la sfida della modernizzazione dei costumi e l’avvento della tecnologia.
In questo lungo periodo non c’è Chiesa o Municipio in Italia che non abbia almeno un oggetto fabbricato dalla Serpone.
Si prosegue in prosperità ed armonia fino alla metà degli anni '90, quando uno dei fratelli soci, Diego, decide di lasciare la società e continuare l’attività per proprio conto (oggi, con i figli, dirige una ditta concorrente ed omonima, senza più interessi comuni).
L’attività continua così, florida, per l’ultimo lustro del XX secolo e per i primi due del XXI, nell’opificio storico e con vari punti vendita. I fratelli Vincenzo e Francesco decidono di avere di nuovo una presenza anche in Roma, avviando un grande negozio attiguo al Vaticano, intitolato a “Vincenzo Serpone” e da lui condotto fino alla recente scomparsa.
Appassionato del proprio lavoro, stimato dagli innumerevoli clienti e dai fornitori, rispettato dai concorrenti, amato dai collaboratori, è stato la più lungimirante ed esperta guida dell’azienda.
Riportiamo qui un suo ultimo scritto:
“Oggi che le nostre eccellenze devono confrontarsi nel mondo globale, noi siamo orgogliosi e generosi custodi di tradizioni che il fluire del tempo ha sacralizzato. La Ditta continua sempre con alto prestigio la sua opera, ove il bello ed il buon gusto sono di casa ed il passato, confondendosi ed arricchendosi continuamente con il presente, si fa futuro”
Vincenzo Serpone
Attualmente SERPONE è un gruppo di aziende, rette dal fratello di Vincenzo, Francesco, architetto, specializzato in Architettura Sacra con Master di II livello in “Architettura, Arti Sacre e Liturgia” presso l’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum”, coadiuvato nella conduzione dai figli di Vincenzo: Francesco e Pietro, sesta generazione della famiglia.